giovedì, luglio 26, 2007

flickr

ho messo delle foto su flickr (link sul titolo)

mercoledì, luglio 25, 2007

Senza paura

Addio Olanda, addio terra dei Playmobil.
Addio Olanda, non ci siamo mai capiti. Non credo ti rimpiangerò. Non credo rimpiangerò i tuoi abitanti, gli Oranjes, forse le persone più arroganti finora incontrate. Non credo rimpiangerò la tua cucina, le tue crocchette, le tue frikandel, il tuo odore di fritto che pervade l’aria già una volta usciti dagli arrivi di Schiphol.
Addio Olanda, addio paesi bassissimi: per un anno intero, ho tentato di convincermi che eri un posto bellissimo, ma poi mi sono arreso all’evidenza.
Ci ho anche messo del mio, nel non amarti. Nel mio non cercare il tuo mare, le tue dune, i tuoi canali. Addio olandese, lingua dialettica e dai suoni gutturali: sei la mia più grande sconfitta, non ho scuse. Addio pannekoek, addio storia d’amore con il loro cuoco: loro sì, le rimpiangerò, e rimpiangerò di non essere riuscito a finire la raccolta dei bollini.
Addio Super de Boer, addio Albert Hijn, addio Digros, addio Konmarkt: addio grandi offerte, ma scarni supermercati. E soprattutto addio, e a mai più, alle vostre musichette tra il corridoio della birra e quello dei formaggi: farebbero venire un esaurimento nervoso anche a Gandhi.
Addio tempo olandese. Ho imparato una lezione: una nazione dove qualsiasi persona è costantemente al corrente delle previsioni del tempo per la settimana successiva, è una nazione da evitare. Prima dell’Olanda, avevo visto grandinare tre volte in vita mia. Nel mio primo mese a Leiden, già ero arrivato a sei.
Addio ciclisti. Voi mi mancherete, ma vi do un piccolo consiglio: non siete immortali, quindi ogni tanto qualche frenata non andrebbe male. Addio treni, a voi mi ero affezionato. Addio torte di mele, addio cannella ovunque.
Addio alle strade olandesi, alle autostrade con i semafori e i ponti che si alzano, alle vostre stramaledette corsie: a me piace guidare in mezzo alla strada, cambiare da destra a sinistra senza alcun tipo di ragione, non mettere mai le frecce, suonare il clacson, commettere infrazioni. So che, purtroppo, per questo mi dovrò trattenere. Addio, Planet: vi odio.
Addio birra calda e sgasata. Per una buona volta, sfatiamo il mito della Heineken: fa veramente schifo. Addio locali minuscoli, con musica altissima, cortina di fumo densissima, ed olandesi immobilissimi.
Addio sboroni di Leiden, voi che passate le vostre serate su panfili da canale, con la bottiglia di rosè ed un paio di fighe a bordo. Addio alle vostre risate sguaiate. Addio ragazze di Leiden: a migliaia, prosperose, con gli stessi stivali per tutto l’anno. Addio Veronica: aspetto di vederti presto sugli schermi italiani. Addio radio olandesi, spero che presto cambierete la vostra rotazione di dischi, perché in due anni è sempre rimasta la stessa. Addio Phil Collins.
Addio coffee shop: mai, prima di venire in Olanda, avrei accostato le droghe leggere alla musica techno: voi lo fate, peraltro con risultati scarsissimi. Addio cinema Lido theater: non dimenticherò mai le battaglie a colpi di rutti e ali di pollo volanti durante i film.

Ma soprattutto addio, spero, senso di inferiorità. Non voglio mai più subire del razzismo, non me lo merito.

Non un addio, ma un arrivederci, ai miei amici, che mi hanno fatto sopravvivere in questa, come la chiama il Canestri, valley of sorrow.

Dopo un addio, per fortuna, c’è un benvenuto. Più che altro un inizio, una nuova pagina da affrontare. Tutto quello che mi posso dire, è racchiuso nella canzone che metto qui sotto. Ed è anche un augurio, ed un invito, a come mi dovrei comportare e a come bisogna affrontare le cose.



Ndr: con questa nuova avventura dell’autore, anche il blog cambia pagina. Ho cominciato a scrivere qui, oramai quasi tre anni fa, con l’intenzione di scrivere cose interessanti, per avere uno sbocco a quelle cose che delle volte mi girano in testa. Non ho mai avuto l’intenzione di farne un diario privato, ma lo è in parte diventato. Da adesso, ritornerà ad essere esclusivamente un posto dove mettere delle cose che io ritengo interessanti o degne di nota.

mercoledì, luglio 18, 2007

Addio esa