martedì, marzo 15, 2005

il mio ciclista

il mio ciclista è molto simpatico. ha un negozio qui dietro, in via varesina. la mattina non capisco mai a che ora apre: in teoria alle nove, in pratica i cinesi del bar di fianco dicono che arriva quando ha voglia. mediamente verso le dieci meno un quarto arriva, guidando il suo mercedes grigio modello zingaro di bordeaux. delle altre volte arriva in bici.
la prima volta che l'ho visto sono rimasto un po' così: statura media, sulla cinquantina, capello non molto folto ma lungo e sporco e biondo. poi ha una strana cosa alla schiena, cioè non è gobbo, ma ha le spalle curve in avanti e il torace verso il dentro: devo dire che all'inizio mi faceva un po' impressione, anche perchè con questo fisico si muove un po' tipo elvis quando fa blue suede shoes. prima o poi gli chiederò se ha avuto una malattia o cosa, ma devo dire che non sembra assolutamente succube di questo. non che uno debba esserlo, anzi.
il mio ciclista ha un negozio vecchio che è un casino pazzesco. la prima volta che sono entrato, anche se già lo avevo visto da fuori, non ho visto nessuno. ma a sinistra dietro la cassa c'era lui seduto con la chitarra che cantava un blues: poi con quelle sue spalle e quel torace sembrava che la chitarra fosse veramente parte di lui, che la abbracciasse. io di musica ci capisco poco, ma suonava benissimo per me e mi sembrava surreale. una voce calda, in mezzo a bici appese e sporche, catene per terra e poster della marcuzzi.
mi vede mi sorride e mi fa, con un accento pesantemente milanese:
"uè, che c'è?"
il mio ciclista mi è stato simpatico da subito. per i suoi modi bruschi, per il suo inserire due parolacce ogni tre parole. anche per i suoi amici: c'è sempre qualcuno con lui che cazzeggia, lì che parla un po' e che ostruisce l'entrata. tutti over 45. uno di quelli una volta sosteneva di avere inventato e progettato una barca che aveva un suo campionato. mi ha fatto andare sul sito. si perchè quasi ogni volta che vado, il mio ciclista mi chiede di mettergli a posto il computer. normalmente così:
"uè ma te ci capisci di quelle cazzo di cose lì? si computer figa quella roba internet porca puttana non si capisce un cazzo" indicando un portatile sporchissimo nell'angolo. io dico che posso guardare. dice che "che cazzo non so internet non funziona più. lo uso solo per le email dei miei amici del gruppo, scriver due cagate". guardo e ci sono almeno sessanta virus in giro, sempre dei processi strani in esecuzione. gli dico di stare attento a quello che clicca su internet, lui mi dice che non fa niente va in siti normali. per curiosità guardo gli ultimi siti digitati e vedo tuttefighe.com e supertettone.it mi vien da sorridere.
poi ogni volta il mio ciclista mi parla del suo gruppo. spesso suonano a milano o fuori, e normalmente il suo invito è:
"se non hai un cazzo da fare vieni, suoniam due cagate". gli chiedo se fanno pezzi loro: "ma va solo cover. due accordi di merda (testuale, giuro), cazzo ci vuole a suonare le puttanate che sono in giro adesso. quando ero giovane sì, avevo una band avevamo pezzi nostri. poi mi son sposato, non ho suonato per 20 anni. te non farlo, tutte cagate. non ti sposare cazzo. adesso pim pum cazzo l'elasticità della mano l'ho persa, ma mi diverto sempre".
oggi non andavo da un pezzo, mi ha salutato mi ha chiesto se volevo che mi gonfiasse le gomme, adesso poi non mi fa quasi mai pagare nulla con la storia che tutte le volte sto mezzora sul pc. sono entrato ed era proprio al computer, non oso pensare cosa stesse facendo. si alza e si tocca la schiena con una smorfia di dolore. gli chiedo se ha mal di schiena, risponde:
"mal di schiena è un cazzo in confronto. figa sembro uno che l'a ciapà nel culo".
poi dopo mi insulta un quarto d'ora perchè "anche tu sei uno di quei pirla lì che gli piace il calcio. io solo i mondiali ma se esce l'italia non me ne frega più un cazzo spengo tutto"
il mio ciclista è un personaggio veramente affascinante, delle volte penso che non so come voglio che sia la mia vita, ma penso che mi piacerebbe essere come lui con quell'aria vissuta e contenta, che trasuda storie da raccontare e una vita con tante cicatrici.

1 Comments:

Anonymous Anonimo said...

imparato molto

11/04/2009 10:19 PM  

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