venerdì, novembre 03, 2006

Povero adri

povero adri.

ma sul serio. mi fai tenerezza, belva della natura, uno e ottantanove per ottantasette chili, beh forse adesso novantadue, come probabilmente il sottoscritto. c'hai la saudade, e povero adri, lo capisco. é da dodici mesi che non ne azzecchi una: povero adri, te lo giuro che ti capisco anche in questo.
Povero adri: mentre tenti di sciallartela un po', di riprenderti a suon di colpi di minchia qua e lá, ecco che ti immortalano strafatto sul tavolino della tua villa sul lago. E poco prima ti é anche scappato un figlio. Certo, i miliardi ce li hai, ma povero adri: ti mancano gli amici buoni, almeno i miei non mi fanno le foto per poi sputtanarmi.
Un giorno sei in allenamento, hai appena letto la pagelle della gazza che ti ha dato un bel cinque, in media con i sei mesi precedenti. Provi lo stop, lo sbagli: povero adri, ti capisco, anche io ogni tanto sbaglio lo stop. Ti giri, fai una smorfia come per piangere, e dici:
"Mishte, io non sce la facciu", e allora ti prendi il primo volo per Rio. Allora tutti pensano: carnevale? fighe in spiaggia? spiedoni di carne arrosto serviti da maggiorate in bikini?
Macché, ti aggiri per i sobborghi, in sella alla moto del tuo compare: sguardo tranquillo, pantaloncino e canotta, ciabatte di plastica ma firmate. Giá, le devi mettere che se no quelli della nike ti sparano. Povero adri, non puoi neanche vestirti da uomo di casa che all'angolo c'é il solito amico che ti scatta la foto. Certo, é anche vero che dietro di te c'é il macchinone che hai importato dall'italia, pieno di casse di birra che ti scolerai davanti al derby in poltrona.
Quando cominci a sentirti a tuo agio, arriva tua madre e ti fa un pistolotto: povero adri, io li odio i pistolotti di mia madre. Se c'é una cosa che mi piace di avere venticinque anni, é che i miei non mi possono fare spesso il palliatone, e anche che non esiste la pagella. Morale la mamma ti dice: mó te ne torni a Milano, su dai ciuccianebbia, che se no qui ti vendono al Crystal Palace e fai la fine di Sorondo.
"Noo! Mama, Sorondo no, dai, perfavori, io adesso facciu il bravu, torno a Milano e sgioco bene"
Si ma in italia ci torni con la mamma, che ti fa da guardiaspalle: povero adri, io almeno la mia la sento ogni tanto via chat, che mi controlla di meno.
Morale torni ad allenarti, e mentre sei lí che bestemmi per i sei gradi della pinetina e ripensi alla scampagnata sul motorello, povero adri, si avvicina quel rompicoglioni del fotografo dell'Inter.
Adri! fai un paio di scatti, col sorriso sulle labbra, che facciamo vedere che sei contento che sei tornato. E subito dietro c'é l'addetto stampa, altro probabile cagacazzi tremendo, che fa pollice su e sfodera un sorriso da milano bene. "Fai anche finta di limonare il professor Bisciotti, che quella é un'immagine che fa intenerire! Bravo Adri, mi scusi professore", gli dice il fighetta.
Che, povero adri, la milano bene proprio non te la meriti, quasi meglio la Rio male.
Povero adri, brasiliano triste, ti capisco.

1 Comments:

Anonymous Anonimo said...

un poscti sctupendu, caru sgiovi.
pajina unu del manuali del blog.

poveru adri un cassu, comunqui...
trovami un altro che può permettersi la pensione a 24 anni.
bastardu, che invidia!

11/03/2006 5:56 PM  

Posta un commento

<< Home