lunedì, dicembre 18, 2006

napoletani maldestri ed accoglienze olandesi

e chi l'avrebbe mai detto che, a Bagnoli, il fotografo ha anche un computer che mi legge la scheda di memoria e con abilitá sceglie le foto da stampare... giá, sono io ad essere un po'prevenuto sulla modernitá dei napoletani, massí, questi sono flessibili, altro che i nordici. peccato che windows xp in versione bagnoli mi abbia fottuto la scheda di memoria, e di conseguenza anche delle foto bellissime fantastiche con cui avrei vinto innumerevoli premi. insomma, ero sul molo con un tramonto fantastico e.. ma vacca boia, tutte quelle foto perse. vabbeh.
in compenso a Bagnoli ho ritrovato quei chili che avevo perso, li ho ritrovati cosí, in maniera disinvolta e rapida con un paio di giorni di pizze, salsicce e friarelli, sfogliate, e pane cafone. che ci vuoi fare, se la ví.

pare che a silvio ci abbiano giá messo il pacemaker (attenzione, non il peacemaker) quando gli é venuto il coccolone, allora non ho capito che ci é andato a fare a cleveland: cittá universalmente nota per la sua bruttezza. anche se mio padre mi ha detto che, mentre passeggiava a cleveland, un tipo gli si é buttato addosso abbracciandolo gridandogli: paisá!!! del seguito, non ricordo.

il natale, ormai, ha rotto i coglioni. voglio dire, é ventisei anni che ce la menano con sto babbo (perlomeno a mia memoria), e devo dire che non lo reggae chiú. addirittura a pompei l'amministrazione comunale deve avere appaltato qualcuno per appendere dei fantocci di babbo a metá dei balconi del centro: agghiacciante. e mia nonna: che ce fanno tutti sti mariuoli appesi?
comunque sono tornato nella mia bella casina, dove mi aspettava il mio caldo letto (ieri 15 gradi, che sentivo le fitte nei reni) e il solito casino in giro che sembrava che ci fossero passati gli unni. nota di cultura: pare che gli unni siano considerati dagli ungheresi come grandi civilizzatori (delle volte anche in olanda si impara qualcosa), e sí che da noi al massimo si meritano un attila flacello ti tio con abatantuono.

ad ogni modo, la mattina mi alzo e mi vado a fare sgridare dal dentista: che mi sono sempre chiesto se veramente loro fanno tutto quello che ti dicono di fare a te. voglio dire, se cosí fosse dovrebbero stare almeno un paio di ore al giorno tra spazzolini, stuzzicadenti, idropulitori, colluttori, e fili interdentali. tutto il giorno con le mani in bocca, che schifo. roba da maleducati. ad ogni modo me ne esco dolorante, mi avvicino alla micra fresca fresca di freni nuovi e...tac. non parte. di nuovo. alzo lo sguardo al cielo, dribblando un paio di nuvoloni tremendissimi, e penso che me lo merito.
non lo so, delle volte mi sento cosí cristiano, cosí desideroso di una punizione. in fondo me la merito.

chiudo con una scenetta di mia zia e mia nonna a letto la mattina, al risveglio:

"Rossá, vire nu poco che tempo fa", fa la nonna curiosa.
Z:"Mammá, fa shchifo!", risponde la zia con aria schifata.
"e vabbuó, a noi che ce ne fotte, chill Giuann parte.", dice la nonna mentre si rigira nel letto.

1 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Grandissimissima la nonna!!! Il tuo quadretto napoletano mi sta facendo pregustare il mio arrivo a Benevento dei prossimi giorni... Dopodiche, a fare a botte coi pinguini oltre il 51esimo parallelo di latitudine nord...
Ciao caro
NAPO RULEZ

12/19/2006 4:09 PM  

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