domenica, luglio 16, 2006

it's times like these

stare da solo ha, forse, i suoi vantaggi.
pochi, molto pochi, ma ci sono.
per esempio che uno prima di fare le cose si mette a studiare la teoria, se la studia un casino. Insomma, c'ho sta pila di camice da stirare e non so dove cominciare. Così ho cercato un po' su internet, e grazie a Men's Health, che tenta di screditarmi con i suoi addominali, a eudida ma soprattutto alla sandra, credo di avere un metodo. Devo solo prendere il coraggio a due mani e mettere il tutto in pratica. A questo proposito, trovo opportuno quello che ha scritto beppe sul suo bel blog. Curiose coincidenze.
Poi c'è anche un altro vantaggio. Del fatto che ti senti solo, e che faresti cose che altrimenti non faresti. Venerdì sera torno dal lavoro mezzo depresso, un po' così. Decido che un giro in macchina in posti nuovi può farmi bene. Mi dirigo verso la ridente Wassenaar, luogo di residenza dei ricconi del luogo, con l'intento di spiare le loro mansioni e di prendere qualche spunto per quando io, evidentemente, diventerò miliarderio.
Com'è come non è, mi perdo. E comincio ad avventurarmi in un bosco.. un bosco in olanda, e soprattutto da queste parti, io non l'avevo mai visto. Con anche delle salitine, pazzesco. Vedo a un certo punto un parcheggio con un sentierino che va verso le dune e verso il mare. Sono indeciso se prenderlo, ma vedo che c'è un cartello che indica un bar in quella direzione.
Allettato da una birra gelata, ma soprattutto da uno di quelli hamburger giganti disidratati che fanno qui, mi avvio. C'è scritto che dista due chilometri, ma da buon napoletano non ci credo. E invece, vaccassa, sto sentiero è lungo. E fa caldo, anche se è sera. Non c'è nessuno. Ma c'è la natura. Ci sono gli alberi, e questi qui odorano pure. Ci sono degli sporadici ciclisti, che mi sfrecciano a lato. Addirittura c'è una salita, ma una salita sul serio. Automaticamente, la testa si china, la bocca si apre leggermente con una smorfia che sembra quasi un sorriso, per respirare meglio. Una mano è già sui fianchi.
Sono stanco, questo periodo mi spossa, mi vince. Quasi mi fermo, irritato dalla sabbia che fa affondare i miei piedi, e rallenta il mio passo. Mi guardo in giro, sono sempre solo. C'è vento, ci sono gabbiani e qualche vacca. E' un posto bellissimo, assurdo. Ringrazio la natura per questa sorpresa. Lontano, la luce riflessa dal mare mi fa schiacciare gli occhi.
E capisco. Capisco che sono su una salita, una salita che mi sta mettendo alla prova. In altri momenti sarei tornato indietro. Invece continuo, perchè voglio andare su, vedere il mare, fare la discesa.
Capisco che se c'è una salita, poi anche se non la vedi dopo c'è la discesa. E infatti c'è. Dall'alto vedo il mare, respiro e sento l'odore dei pini, delle acacie. Mi sento a casa. Qui non mi era mai successo.
Continuo sul mio sentiero, in mezzo alle dune che disegnano questo paesaggio lunare, scorgo una casa. Sarà il bar.
Altri dieci minuti e ci sono. E' chiuso. Addio birra gelata, addio hamburger secchissimo con la salsa a parte, e le patatone larghe due centimetri. Verrò un'altra volta. Un'ultimo sguardo al mare, tentando di non farmi infastidire dalle petroliere e dalle piattaforme. Ci riesco.
Ritornando, la strada adesso la conosco, ed è così semplice, le salite mi sembrano brevi, stupide. Ma quanto mi erano costate prima.

It's times like these you learn to live again,
It's times like these you give and give again,
It's times like these you learn to love again,
It's times like these time and time again...


1 Comments:

Anonymous Anonimo said...

a volte è bello camminare da solo, decidere da solo se salire o scendere. se si è con qualcun altro, questi ti rinfaccerà di voler salire fino in fondo, che è stanco/a e che viene solo per la birra. poi ti rinfaccerà che il bar era chiuso, e che l'illusione della birra è rimasta un'illusione, appunto. magari durante il tragitto non senti gli odori delle acacie ma delle sue ascelle traspiranti. e ti rimarrà il ricordo di una passeggiata rompi-coglioni.

ogni tanto,a stare solo, fai il cazzo che vuoi, e ti sembra tutto più bello...

p.s. per le camicie usa il metodo means healt, non il mio...
ciao, beppe

7/17/2006 9:06 AM  

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