Astice e Matkot- cap. 1
Alassio, ogni estate, riesce a fornire nuovi aneddoti da raccontare.
nda: Per motive di privacy, copyright, restrizioni militari e quant’altro, verranno usati dei nomi fittizi per i protagonisti della vicenda.
Diciamo quindi che c’é un tipo, che lo chiameremo Galantuomo, che si trova in vacanza in quel di Alassio. E diciamo che c’é anche una tipa, che si chiama Haifa, che anche lei si trova in vacanza in quel di Alassio, perché una sua amica la sta ospitando. Diciamo anche, per onor di cronaca, che in realtá lei in quel momento non dovrebbe essere lí. Lei dovrebbe essere in Israele, nello specifico proprio ad
‘Ma come, esistono corsi estivi in universitá israeliane??’ - si chiederá il lettore - ‘E soprattutto, chi cazzo ci va in Israele a fare dei seminari o dei corsi estivi?’. E questo non se lo chiede solo il lettore, ma anche il vostro menestrello, che tuttora non si spiega questo fatto. Taluni sussurrano che sia solo un metodo subdolo organizzato da adulteri professori italiani per scappare con le loro studendesse. Talaltri, come la stessa Haifa, sostengono che non ci sia nulla di anormale in tutto ció, che sia un’usanza annuale per certe facoltá del Nord Italia. Ed in effetti, a sostenere questa teoria, vi é il fatto che nella stessa Alassio si trovi un’altra studentessa iscritta allo stesso seminario in terre israeliane.
Ad ogni modo, la nostra Haifa si trovava proprio ad Haifa, nel luglio del 2006, quando scoppió il conflitto con il vicino Libano, a causa delle eccessive interperanze dei fondamentalisti islamici Hezbollah.
La reazione israeliana venne considerata eccessiva da parte della comunitá internazionale ‘Questa volta hanno esagerato’, tuonava il presidente della Francia, vicina da sempre ai paesi mediorentali.
‘Cancelleremo Israele dalla cartina!!’, era invece il grido pazzo e rabbioso del presidente dell’Iran, paese che sta scrivendo il proprio destino con queste dichiarazioni.
‘Cazzo, che sfiga!!!’, dicevano i seminaristi ad Haifa, costretti al rientro veloce in terre italiane ‘E si che avevamo cominciato ad essere bravini anche noi a matkot!’. Si da’ il caso che il matkot (מטקה in ebraico, racchettine o racchettoni in italiano), sia lo sport nazionale israeliano. Lí, sono fortissimi a matkot: quando cammini in spiaggia, devi stare attento a tutte le palline di matkot che ti sibilano ad altezza cranio. Mentre prendi il sole, il ritmo del tempo é cadenzato dal suono dell’impatto tra pallina e racchetta.
Dunque questa sfortunata circostanza obbligava Haifa, la nostra amica, al rientro in Italia.
‘Puttanazza, mo’ c’ho le vacanze a ramengo. E dove vado, adesso che m’é saltata
‘Sí pronto? Ciaaaaaaoooo, sono
9 Comments:
ma la storia è tratta da un fatto realmente accaduto???
comunque sono preso dalla lettura, non è che puoi scrivere la seconda parte in tempi brevi?
carissimo nigno,
essendo tu il mio unico lettore, cercheró di costruire intorno a te il racconto di questo fatto di vita vissuta. da chi? questo non lo saprai mai.
per favore, se mi metti nel racconto fammi limonare duro con una protagonista intraprendente
forse non ci siamo capiti: questa é una storia vera.
Sono io la protagonista, vuoi limonare con me?
Rammaricato per aver perso il consueto appuntamento mondano alassino..e poi ste storielle...
cara ughina, so benissimo chi sei.
Ci mancherebbe, sono la protagonista del tuo racconto!
smettila matley.
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