mercoledì, gennaio 17, 2007

sette di sera in inverno

Ha sido divertido me equivocaria otra vez…


Ci sono delle volte, che sento come se ho un sacco di cose da dire. In quei momenti mi piacerebbe registrare tutto, fermare tutto quello che penso, perché quei minuti contano molto più di altre ore, vissute così, vivendo.
Immagino che sia anche per questo che abbia voluto cominciare a scrivere un blog. A tentare di fermare i miei pensieri, rendendoli anche pubblici, con quel pizzico di vanità che tutti hanno. Forse due pizzichi, nel mio caso.
E mi piace, mi piace vedere che qualcun altro lo fa, come johnny. Che non ha paura, che si sente così, che delle volte non gli importa essere come altri. Penso che sia importante, a suo modo, sentirsi unici. Ho appena contraddetto quanto detto in un post di settimana scorsa. Maledetto blog.


Ogni tanto me ne convinco, così, circa ogni paio di settimane. Vivere da solo ha un suo perché. Voglio dire, sì, va beh, avendo ben chiaro che trattasi di una situazione forzata, non voluta. Ma poi, ci si abitua un po’ a tutto, forse quasi tutto, io per adesso mi adatto a tutto. Vediamo, poi. Comunque star da solo puoi stare ore a palleggiarti, tra il computer e i fornelli. Delle volte voltare lo sguardo verso quel caos, quel caos che ti sembra così ordinato e ragionevolissimo, fa sentire che le cose sono a posto. Anche quella luce lì, quella dell’angolo, perché la sera ci vuole meno luce. Anche quella ti aiuta, come due mani che si appoggiano sulle spalle e ti accarezzano. Certo, ci sarebbero sempre quei piatti odiosi, sempre sporchi, ma si può sempre far finta di nulla. E allora ti accomodi, con quella lentezza tango agognata durante il giorno, lasci andare i polsi. E il respiro diventa più lungo. La sera è arrivata.


Se rinasco, mi piacerebbe rinascere in Fito, dei Fito y Fitipaldis. Sì, se dovessi rinascere in una persona, in lui mi andrebbe bene.


Virgen de la locura nunca mas te voy a rezar,
que me he enterao de los pecados que me quieres quitar..