ho diverse cose in mente in questi giorni: dalla violenza nel calcio alla bruciatura nel fare il pollo al forno, dal piacere che ho nei locali a guardare gli altri rimanendo fermo mentre tutto si muove a come mi piaceva tom becker, da quanto trovi triste i ventenni che fanno già i nostalgici ai tram di milano, così belli.
Ma c'è una cosa, che è proprio da parecchio che non mi spiego:
ma i calzini, dove si nascondono? Delle volte credo che aspirino ad un mondo migliore, d'altra parte li si può capire, sempre chiusi in delle scarpe. E pure puzzolenti. E, forse, raggiunta la loro maturità, prendono il volo, per un posto migliore. Questo posto migliore non so dove sia, quello che so è che periodicamente rimango a corto di calzini.
Calzini miei, rimanete con me, giuro di trattarvi meglio da ora in poi, di lavarvi ogni giorno e, chi lo sa, delle volte anche di stirarvi. E prometto di mettervi, per quanto possibile, sempre concordi e mai spaiati. Ma, ve ne prego, calzini miei, rimanete con me!