essere john malkovich
questo è uno dei miei film preferiti, come direbbe riki categoria cinque stellette. e questo è uno dei passaggi più belli del film.
questo è uno dei miei film preferiti, come direbbe riki categoria cinque stellette. e questo è uno dei passaggi più belli del film.
adesso faccio un po' il dj, tanto qui ci metto quello che voglio io. ecco alcune delle mie canzoni favorite.
Ecco il terzo capitolo del racconto. Qui potete trovare il primo capitolo e qui il secondo.
Come succede spesso quando sei in vacanza con gli amici, finisci per fare tutto insieme. ‘Vado a prendere un gelato!’ ‘ Ti accompagno.’ ‘ Noi andiamo a fare un giro nel budello…’ ‘Veniamo anche noi.’ ‘Merda, ho dimenticato il golfino..’ ‘dai, ti accompagno cosí prendo le sizze.’
Cosí, ci si sente un po’ pecoroni, ci si sente un po’ parte di un gruppo, come se tutti avessero tredici anni. Una roba da spagnoli, insomma.
‘La mia amica arriva col treno delle quattro’, dice Melissa.
‘Veniamo anche noi!’, rispondono tutti in coro.
‘Che palle..’, pensa invece Galantuomo, sempre sdraiato sulla sdraio, ma invece dice:
‘Fumo una sigaretta’. E si accende l’ennesima della giornata.
La stazione di Alassio é, almeno per il sottoscritto, la stazione piú bella del mondo. Senza alcun dubbio. Sará perché ha un solo binario, e c’é spesso una tranquillitá che neanche in chiesa la trovi. Forse invece quello che mi attira é la gente che aspetta il treno, quelli che sono venuti a prendere la fidanzata o gli amici, soprattutto. Hanno un che di pacifico, come se fossero gli ambasciatori dello scazzo, lí a dare il benvenuto nel regno del dolce far niente. E sono spesso un po’, come dire, non particolarmente curati nel loro aspetto.
Mi ricordo che una volta, Tozzi veniva da Genova, e io lo sono andato a prendere.
‘Belin che tamarro !’, mi disse prima ancora di salutarmi. Ma io, della mia canotta dei Miami Heat di Alonzo Mourning numero 33 e delle mie ciabatte Winning, ne andavo ben fiero. Erano un manifesto dell’estate per me, e poco conta se la maglietta era della taglia dello stesso Alonzo, che mia nonna ancora adesso quando mi compra le cose le prende sempre di due o tre misure piú grandi della mia. ‘E’ pé quannu crisci’, mi dice sempre.
Comunque, alla stazione di Alassio, la tranquillitá é tale che ti puoi permettere di guardare bene gli altri che sono in stazione anche loro. E allora vedi un sacco di abbracci, di limonate, qualche volta anche qualche lacrima. Ma sempre, dico sempre, quelli che scendono dal treno fanno un sorriso che é come se gli si aprisse il volto, con il sole che li bacia e l’estate che li aspetta.
‘Eccola, é lei!’, dice Melissa agli altri, dirigendosi verso la sua amica. Il gruppo la segue, mormorando i primi commenti.
Passa forse un nanosecondo, che gli sguardi dei tre maschi amici si incontrano, complici. Cenni di intesa e di approvazione, abbastanza discreti.
Baci, abbracci, presentazioni.
‘Come é andato il viaggio ?’, chiede Melissa ad
‘Bene.. meno male che ho trovato qualcuno con cui parlare, non é stato pesante’
‘Ci credo, se viaggi con solo il beautycase sono capace anch’io’, la spiazza Galantuomo, che subito riceve una occhiata di disapprovazione dai suoi amici, Gianni e Pinotto.
‘Ah ! ma no, mi sta aiutando il tipo che ho conosciuto in treno’, ribatte lei, si gira e fa un cenno ad un energumeno che con fatica disincastra le spalle dalla porta
Il povero Paolo arriva, trascinandosi dietro la sua mole e la zavorra gialla, che con un po’di difficoltá fa atterrare vicinissima al piede di Galantuomo. ‘Sta valiga é tutta tua bello, io devo scappare’ gli fa ‘e spero che tu riesca a far star zitta sta ragazza per tre minuti, che m’ha fatto una capoccia tanta che quasi scendevo a Savona’
Haifa si mette a ridere : ‘Che sceeeeemo!, grazie mille comunque, magari ci becchiamo una di queste sere in giro con i miei amici!’
‘Sí, magari’ risponde lui raccattando le sue cose, e tirando un’occhiata di compassione a Galantuomo.
‘Mamma mia, tutte ste scene per una valigia.. Melissa é lontana casa tua?’, chiede Haifa.
‘Ma no, qui dietro, lí in cima a quella salita’
Con sapienza oserei dire studiata, Gianni e Pinotto si appartano un secondo, e cosí rimane solo Galantuomo a fianco alla valigia gialla.
Con un’occhiata ai due amici, Galantuomo si rivolge ad Haifa :
‘Tu porta il beautycase, che con questa ti aiuto io’
‘Graaaazie, sei davvero gentilissimoooo!’
E cosí, di nuovo tutti insieme, si avviano verso casa di Melissa, e mentre sulla salita si discute di dove andare a mangiare per cena, Galantuomo arranca qualche metro indietro tirandosi appresso la valigia gialla: nefasto presagio.
Gianni e Pinotto si girano, lo guardano e si mettono a ridere.
‘Bastardi…’, questo é quello che dice l’occhiata che rivolge loro Galantuomo.
quoto il mancio dal sito dell' Inter:
la domenica comincia un po' così, con una sveglia a mezzogiorno e un cielo grigio. la pacchia è finita, la seconda estate che per tre settimane ci ha fatto sognare nei paesi bassi, penso proprio che sia finita.
Questa notizia mi ricorda di quando questo tipo, mentre faceva la moviola della Champions, si vantava di essere un incredibile conoscitore di calcio. Sheva era appena arrivato in Italia, e già segnava a grappoli, ma sto pistocchio diceva che quello forte, della dinamo kiev stellare, era l'altro attaccante, rebrov, che avrebbe spaccato. il tempo è signore
Ecco che su giovannibinet.blogspot.com si apre un forum, che coinvolge tutti i lettori di questo piccolo spazio: